Leonardo

Fascicolo 13


in "Alleati e nemici"
AUGUSTO FOÀ - Il Faust di Wolfango Goethe. - Firenze, Succ. Le Monnier, 1904.
recensione di Gian Falco (Giovanni Papini)
p. 29


p. 29



   È un libro utile e, come tutti i libri utili, non è un gran libro. Il signor Foà conosce il tedesco, conosce Urfaust, conosce il Faust volgare, e conosce anche gli esegeti e i commentatori dei due Faust. Con tutto questo egli ha fatto un'opera che si legge volentieri e che insegna molte cose, meno una, cioè la personalità critica del sig. Foà.
   Infatti le cose migliori si trovano nelle citazioni e nelle traduzioni e gli ultimi tre capitoli sono tre riassunti del Faust fatti intorno a Margherita, Faust e Mefistofele. Il capitolo sullo Sturm und Drang poteva essere più lungo e soprattutto più profondo e dal Faust si poteva ricavare una significazione assai più profonda di quella che il Foà è andato accattando dal Loeper, dallo Schmidt, dal Minor o dal Kuno Fischer.
   Qual magnifico libro di pensiero e di passione si potrebbe scrivere sul poema goethiano! Il Faust è uno degli ultimi amici che sì lasciano, quando si parte in viaggio nel mattino della vita, e tante cose abbiamo da chiedergli e tante da dirgli!
   Ma un libro simile non sarebbe certo fatto, come questo, per esser servito, sbocconcellato in lezioni, alla rada scolaresca di qualche università.


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